Omosessualita’ famiglia e chiese
Il caso di Malika, la ragazza lesbica che, secondo il racconto della stampa, è stata minacciata e cacciata di casa dai membri della sua famiglia, ha scosso l’opinione pubblica suscitando un ampio dibattito. I toni e il linguaggio usati dalla madre hanno spaventato molte persone. Non tanto lei che ha trovato il coraggio per denunciare questa famiglia che si arroga il diritto di definire quale deve essere il suo orientamento sessuale.
Ci si chiede come sia possibile che persistano atteggiamenti di condanna nei confronti di un modo d’essere delle persone, come sia possibile che la famiglia si riveli ancora una volta come luogo di controllo e non di accoglienza. Forse, a giudicare da quante violenze d’ogni tipo si manifestano all’interno dell’ambito familiare, sarebbe il caso di archiviare la retorica che vuole questa istituzione come luogo esemplare dell’amore vicendevole.
-continua a leggere-